Questo il ritratto dell'ulceroso (vedi pag. 148 di Medicina Psicosomatica, di Pasini e Haynal,
Ed. Masson 1989, Milano):

L'ulceroso "inghiotte", non esteriorizza; si impone una costrizione interiore che da alcuni autori è stata definita cattiva madre interiorizzante e che viene avvertita nella cavità gastrica.
E' questa costrizione che impedisce al soggetto di richiedere al suo ambiente la soddisfazione dei desideri di ricevere segni di affetto, di essere vezzeggiato, coccolato e gli impedisce di esprimere quella che noi definiamo dipendenza passiva...

Nel rapporto medico-malato gli ulcerosi reiterano come e' ovvio la loro richiesta di dipendenza passiva e il medico, occupandosi del regime alimentare e del modo di vivere, favorisce una certa regressione che permette di arretrare per prendere un nuovo slancio...
Nel trattamento a lungo termine dell'ulceroso questa forma di sostegno svolge un ruolo importantissimo..solo di rado accade che il pazieinte aspiri ad una revisione del suo atteggiamento generale e delle sue problematiche, e in tal caso sarà opportuno consigliargli una terapia di ispirazione psicoanalitica oppure una psicoanalisi...
assunzioni di responsabilità di gruppo si sono rivelate altrettanto benefiche...ecc. ecc."

Commenti dell'Appim
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Ma questi ulcerosi che razza di schiena hanno ?
e questi medici che tipi sono...così complicati...così contorti...così machiavellici...bah !
questi hanno perso tutti il senso della realtà da quando hanno perso la spina dorsale ...