Autore:
Adriana (---.dialup.tiscali.it)
Data: venerdì, 01 agosto 2003 - 00:04
C'era una volta l'abitudine di affidarsi ai medici totalmente, nella convinzione di non poter essere all'altezza di giudicarne la preparazione e nella cieca fiducia nelle loro capacità di risolvere i mali, ispirata dai titoli professionali, dai loro camici eleganti, dalla loro simpatia, dagli studi costosi...
I pazienti erano disposti a tutto, a sacrificare lo stipendio di un mese o di un anno, a vendere il garage o la casa, a chiedere la liquidazione anticipata...pur di potersi garantire il benessere, sicuri che il pagamento di parcelle alte fosse un'ulteriore garanzia di successo delle terapie suggerite con tono sicuro e affettuoso.
Ma venne un giorno strano... in cui un paziente dovette decidere di affrontare da solo il proprio problema...riuscendo a risolverlo.
Da quel momento, si manifestarono gli abissi entro i quali intere categorie si muovevano tranquille.
Le illusioni scomparvero; nacquero precise sensazioni di incapacità professionali camuffate da discorsi complicati.
Nel contempo uscirono come dal cappello dell'illusionista, uno dietro l'altro, i miracoli risolutivi di tanti tipi di malessere, e l'elenco non finiva mai; continuava in tutte le direzioni..Si risolvevano via via tutti i disturbi di una vita, solo lavorando sui millimetri dei denti inferiori.
E dirlo forte non serviva.
Tutti chiudevano le porte offesi, sordi.
Come se presentare la soluzione dei mali di tanta parte dell'Umanità fosse solo un atto dispettoso o folle.
E nacque la decisione di colmare certi vuoti, non tanto per aiutare i medici, quanto per aiutare i pazienti a non illudersi, a fare da soli, a salvarsi, e così diventare medici di se stessi, a sostituirsi a loro..
E perché no, per dimostrare a coloro che medici veri non erano e forse non sarebbero mai diventati, che applicando i principi più elementari del mondo l'uomo diventa un essere rispettabile perché sano di corpo e di mente.