Autore: Camula (---.17-87-r.retail.telecomitalia.i)
Data: venerdì, 17 novembre 2006 - 20:09
Io sono una paziente. Non mi sono chiusa nel timore. o meglio, l'ho fatto inizialmente, quando mi sono affidata alla scienza sbandierata ed esibita a monito dell mia ignoranza. Ho timida iniziato a chiedere quando la mia logica faceva cilecca con la pratica clinica... Anzi, quando la mia bocca iniziava a non ubbidire e lo specchio a tradire il mio ricordo di me. Le foto poi, mi mostravano il volto di una sconosciuta, il ghigno al posto del sorriso. Qundo un vicino mi si è avvicinato mentre cercavo le chiavi di casa, offrendomi il suo aiuto, perchè mi vedeva molto arrabbiata, ho chiesto con più convinzione. Il mio viso non aveva le espressioni concordi allo stato d'animo ed accade che, serrando o "liberando" la bocca, io sembri ridente o accigliata. Ho chiesto ed ho cercato di documentarmi. Ma non è valso a nulla. Mi ha suggerito un ansiolitico perchè io ero perfetta. Ed anche quando si sono ripresentati i dolorini e quando la mia istruttrice di nuoto mi rimproverava perchè non facevo bene la rana (un'anca non voleva, vuole saperne di ruotare come l'altra), lui ha deto che ro perfetta..parafunzioni, le ha definite. Non sempre il pz consapevole può, specie se ha già pagato, saldando colui che, inconsapevolmente, ti ha aperto le porte ad un incubo..e ciò che è peggio..ti induce a non fidarti più.