Si sostiene spesso che far partecipare il malato terminale alla battaglia per la vita, puo' servire a ritardarne la fine, contro tutte le prognosi.
In effetti questo succede a volte, tanto che i Medici sono convinti che la Mente è capace di preservare l'equilibrio omeostatico. Ovvero pazienti dotati di spirito combattivo hanno una sopravvivenza doppia rispetto a quelli disperati.

Questo significherebbe incoraggiare la convinzione che la Mente sia un efficace mezzo terapeutico. Immagine o realtà ?


Il punto di vista dell'Appim è che non è la Mente in sé
che, reagendo all'idea della morte, blocca il male.
Sono i meccanismi ormonali che predispongno una difesa efficace contro la malattia, in quanto la Mente rispondendo con
aggressività, paura, melanconia, ansia, stanchezza cronica, mancanza di energia, depressione...
non fa altro che esprimere la situazione ormonale di quel corpo.


Ovvero il fatto che i pazienti con spirito combattivo abbiano una sopravvivenza doppia rispetto agli altri, significa che quello spirito combattivo nasce da meccanismi ormonali che funzionano ancora bene, perché i circuiti non sono ancora danneggiati in modo irreversibile.

Il maloccluso anche quando è "sano", a causa dei suoi alterati collegamenti muscolari e nervosi, nella malattia potrebbe invece lasciarsi andare in fretta ed essere soggetto a maggiori rischi, soprattutto se è un ansioso, un malinconico, depresso, stanco, abbattuto e con poca energia rigeneratrice.

Non dicono forse che le donne malinconiche sono più esposte al rischio di cancro ad esempio della mammella ?
Ma la donna malinconica senza motivi è una malocclusa.
La beneocclusa non sarà mai una malinconica.
E i suoi meccanismi ormonali e le reazioni psichiche funzioneranno bene, facendo barriera contro il male molto più a lungo.

E se la Mente non è che l'aspetto appariscente delle
risposte create dai circuiti ormonali, possiamo forse affermare che all'origine di tutto c'è la situazione muscolare di bocca e collo che influenza i collegamenti neuronali e ormonali....

E' la situazione ormonale la responsabile della remissione della malattia.
Non l'intervento del prodigioso o il trattamento psicologico.
Certo se il trattamento psicologico (o la Fede) riduce l'ansia e normalizza temporaneamente le risposte ormonali che sono alla base degli stati emotivi, allora puo' essere anche che il trattamento psicologico (o la Fede)possano, in mancanza del bilanciamento mandibolare, rappresentare un mezzo terapeutico da prendere in considerazione...