Autore:
Adriana (---.dialup.tiscali.it)
Data: venerdì, 02 agosto 2002 - 16:28
E' questa la domanda che si pone Freud quando afferma che :
" L'ipocondria deve avere una ragione e che certamente anche in essa non mancano alterazioni di natura organica."
Egli prosegue così:
"L'ipocondria si manifesta con penose e dolorose sensazioni corporee come il malessere organico.
Si impone pero' una differenza tra ipocondria e malattia organica. Mentre in quest'ultima le sensazioni penose sono fondate su alterazioni organiche accertate, ciò non accade per la prima."
E noi dell'Appim sosteniamo che l'ipocondriaco non è un malato immaginario. Non inventa i disturbi come qualcuno potrebbe pensare.
Egli è senza dubbio un nevrotico e un depresso; il suo sistema nervoso è eccessivamente sollecitato... da qualcosa ... e non solo perché non puo' essere altrimenti un individuo che sente fastidi e malesseri nell'incomprensione del medico curante e della famiglia.
Le sensazioni di malessere oltretutto variano nel corso della giornata con il variare delle tensioni, della temperatura esterna...Controlliamo la postura e la bocca di questo ipocondriaco.
Ci renderemo conto che è sbilanciato nei denti e che appeso alla sbarra con i piedi staccati da terra sente un dente solo in contatto solido... sugli altri denti laterali sente il "vuoto"...
Ed ha uno scheletro curvo, è instabile nel camminare, fragile...Non potrebbe essere allora proprio la bocca sbilanciata ad avere causato questa compromissione fisica e psichica senza altre cause organiche ?
Invitiamolo al bilanciamento della bocca. Il suo sistema nervoso si tranquillizzerà in fretta con il recupero di giusti sostegni dentari.
Scompariranno i disturbi fisici, altrimenti impossibili da curare, e quelli psichici quale le nevrosi, le fobie, l'aggressività, le paure...
Le ansie dell'ipocondriaco non sono ansie motivate, ma inconscie, e forse non sono altro che la risposta chimico ormonale all'alterata movimentazione di collo e bocca.
Noi pazienti diciamo "forse" ma siamo ben sicuri di quello che affermiamo per averlo personalmente sperimentato.